
Palomino Blackwing 602: le matite cult
Le matite Palomino Blackwing 602 sono tra gli oggetti cult dei creativi di tutto il mondo.
John Steinbeck utilizzò la Blackwing 602 per scrivere la Valle dell’Eden e in proposito disse: “È la migliore al mondo: plana sui fogli”.
Tra i celebri amanti delle Palomino ci sono anche Leonard Bernstein (pare che West Side Story sia stato composto con una Blackwing 602), che Vladimir Nabokov l’abbia usata per scrivere “Lolita”, che Chuck Jones, il mitico creatore dei Looney Tunes, l’abbia utilizzata per creare Bugs Bunny e Shamus Culhane, l’animatore della Disney che ha curato capolavori come Biancaneve e Pinocchio, abbia chiesto di essere seppellito con la sua Blackwing 602.
La storia della Palomino
La storia di queste matite è molto singolare. La casa madre è stata fondata nel 1917, ma è solo quando Eberhard Faber inventa la Blackwing 602 nel 1934 che entrano nella storia delle matite.
Il legno della matita è di cedro della California, la mina è grafite che nella versione attuale proviene dal Giappone. La caratteristica unica è la gomma appiattita e sostituibile in cima alla matita.
Nel 1998 dopo una serie di cessioni e acquisizioni societarie, la Palomino esce dal mercato e così i creativi di tutto il mondo, che non riescono a fare a meno delle loro matite preferite, iniziano a fare scorta di Blackwing 602 nei negozi.
Questo entusiasmo scatena i collezionisti: le matite arrivano ad essere compravendute su Ebay a 40 dollari l’una.
Gli artisti iniziano a lanciare appelli ai fondatori di Palomino affinché riprendano la produzione di matite e non interrompano una tradizione storica che risaliva alla metà del 19esimo secolo (la famiglia del fondatore inizialmente produceva penne).
Nel 2010 le matite ritornano sul mercato, come sinonimo di matite di qualità. Vengono realizzate delle serie limitate che hanno il compito di premiare e incoraggiare la creatività in tutte le sue forme.
Le edizioni limitate
In questa galleria metto alcune delle Palomino che ho nella mia collezione (sì, una volta che si inizia diventa una specie di dipendenza!)
- La 16.2 è dedicata ad Ada Lovelace, figlia unica di Lord Byron e Anne Isabella Milbanke, talentuosa nella matematica, pare che nel tradurre un articolo sulla macchina analitica di Charles Babbage, abbia inserito una serie di pensieri e note che molti ritengono essere il primo programma per computer. Lo stile bianco e nero della matita è un richiamo ai primi programmi per pc e sul retro della matita c’è scritto in codice binario AAL, la firma usata da Ada Lovelace.
- La 10001 è una matita dedicata a Testuya Miyamoto, il professore giapponese che ha rivoluzionato l’insegnamento ai bambini inventando il puzzle di logica matematica KenKen.
- La 33 1/3 è la matita dedicata al vinile e alla sua storia che, come la Palomino, dalla seconda metà del XIX secolo continua ad accompagnarci nonostante gli alti e bassi. La particolarità di questa matita, oltre a richiamare il nero del vinile, sono i solchi.
- La 54 è dedicata al Surrealismo e ai suoi artisti che, nel tentativo di liberare l’inconscio e il potenziale creativo insito nell’uomo, hanno introdotto il caso e l’assurdo nell’allora ingessato mondo dell’arte. Le influenze del Surrealismo si sono protratte nei movimenti artistici successivi: la poesia post-moderna, la pop art, il punk. Il rifiuto per le convenzioni e l’autorità ha gettato le fondamenta di quelle proteste che sarebbero arrivate al 68 e oltre.
Francesco ed io amiamo così tanto le Palomino che abbiamo deciso di usarle come bomboniere del nostro matrimonio.
La cartoleria Fratelli Bonvini a Milano ci ha realizzato un packaging personalizzato di tutto rispetto (ne abbiamo parlato in questo articolo).
Alla prossima!
Alessandra